Sono trascorsi ormai oltre due mesi dall’inizio della pandemia da coronavirus, e tra le parole che più stiamo imparando a utilizzare ci sono gli anglicismi “lockdown” e “distance/smart working”. Il primo indica il blocco totale di un’aera geografica in cui le persone vengono isolate dalle altre e le attività produttive e commerciali vengono limitate per motivi di sicurezza pubblica. Il secondo è una sua conseguenza, si tratta infatti di una modalità di lavoro a distanza che consente ai dipendenti di continuare a lavorare da casa propria. Insomma, tutti ci siamo in qualche modo fermati, ma alcune attività sono comunque andate avanti. Tra queste, le attività umanitarie di ADI-aid! Il nostro staff, adeguandosi ai protocolli di sicurezza, sta continuando a lavorare, ma soprattutto i nostri partner, grazie al contributo dei sostenitori, stanno riuscendo ad assicurare il necessario ai nostri bambini anche in questo periodo difficile per tutto il mondo.
Anche molti governi delle nazioni in cui ADI-aid interviene con i suoi programmi di sostegno a distanza hanno imposto il lockdown e, come possiamo immaginare, non è facile affrontare questo periodo in condizioni di estrema indigenza. Nei paesi più poveri, infatti, in pochi hanno la possibilità di ricevere assistenza medica, sussidi economici o semplicemente aiuti alimentari. Inoltre le scuole sono chiuse, e questo è un serio problema per tutti quei bambini che avevano la possibilità di nutrirsi solo presso le mense scolastiche. Per questo i nostri partner si sono mobilitati, organizzando distribuzioni di derrate alimentari per i bambini e le loro famiglie, nel rispetto delle norme di sicurezza di ogni governo.
In particolare in Burkina Faso – dove alla paura dell’epidemia si aggiunge quella del terrorismo – i fratelli responsabili hanno continuato a distribuire sacchi di riso per le famiglie, donando inoltre mascherine e saponi.
A poco più di un mese di distanza dalla nostra comunicazione relativa alla crisi Covid-19, possiamo affermare con gioia che ADI-aid non si ferma! La nostra gratitudine va innanzitutto ai sostenitori i quali, nonostante le difficoltà, stanno mostrando un grande amore per questa opera. Ma un grazie speciale va anche a tutti i fratelli e le sorelle che collaborano con noi nei centri sparsi in vari continenti, dove, nonostante la paura, si continua a lavorare con la consapevolezza che “bisogna venire in aiuto ai deboli” (Atti 20:35).
Alessandra Montante
Staff ADI-aid