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Donne da ricordare

“Con lui vi erano i dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti maligni e da malattie…che assistevano Gesù e i dodici con i loro beni” (Luca 8:1-3)
“Vi erano pure delle donne che guardavano da lontano…che lo seguivano e lo servivano” (Marco 15:40-41)

La Bibbia viene spesso stigmatizzata come emblema di un sistema patriarcale che marginalizza il ruolo delle donne, ponendole a un livello di passiva inferiorità. In realtà la Parola di Dio, per quanto scritta in periodi in cui certo non esisteva il concetto di parità di genere, descrive numerose vicende di donne coraggiose e intraprendenti, che valorizzano il loro ruolo nella storia. La vita di alcune di esse è raccontata più nel dettaglio, pensiamo a Ester, Debora o Rut, nell’Antico Testamento e a Elisabetta e Maria nel Nuovo Testamento. Di altre donne, invece, viene accennato a malapena il nome, come nel caso delle donne che seguivano Gesù, menzionate all’inizio del capitolo 8 di Luca. Di loro sappiamo quasi nulla, eppure, queste fedeli discepole hanno tanto da insegnarci.

Esempio di gratitudine.

Dal racconto di Luca scopriamo che ciascuna di loro aveva in qualche modo realizzato la grazia miracolosa di Gesù, sia nel corpo, sia nell’anima. La loro gratitudine era profonda e per esprimerla avevano dedicato la loro vita e le loro risorse per l’opera del Maestro. Siamo disposti a dedicare tutto quello che ci appartiene al Salvatore della nostra anima?

Esempio di devozione.

Non era sicuramente facile seguire Gesù; non c’erano certo i mezzi di trasporto di oggi, eppure queste donne erano disposte a intraprendere viaggi scomodi in condizioni proibitive per seguire Gesù, assisterLo e servirLo, andando incontro, tra l’altro, a calunnie e persecuzioni. Dio ci aiuti a non farci scoraggiare nella nostra devozione quando le circostanze si complicano e le incomprensioni ci feriscono. Seguendo l’esempio di queste donne, vogliamo essere constanti nel nostro attaccamento a Cristo!

Esempio di generosità.

Luca specifica che queste donne assistevano Gesù e i Suoi discepoli “con i loro beni”. Da quando Gesù le aveva salvate, il loro desiderio era quello di sostenere l’opera di Dio offrendo ciò che avevano per aiutare gli altri. Alcune di loro possedevano molti beni, come Giovanna, moglie di un amministratore del re. Altre, invece, avevano ben poco. Tutte, però, perseguivano lo stesso scopo ed erano impegnate ad “assistere” e “servire” Gesù e la Sua “piccola comunità” mettendo a disposizione, oltre le loro capacità, anche i loro beni.
E noi fratelli ed amici, avendo ricevuto la grazia di Dio, come quelle donne, siamo pronti ad investire le nostre risorse per intervenire in favore di chi ha bisogno?
Questo è anche l’obiettivo principale di ogni sostenitore di ADI-aid che, proprio come queste donne, “da lontano”, si impegna ad “assistere” un bambino, una famiglia, una scuola, una comunità che, altrimenti, non avrebbe alcuna speranza.

Siamo grati a Dio per la salvezza e la guarigione della nostra anima, per questo vogliamo ogni giorno esprimerGli la nostra devozione sincera rimanendo stretti a Lui, ma, come queste donne vogliamo anche servirLo mettendo disposizione noi stessi, le nostre capacità e le nostre risorse per la Sua opera e per “assistere” chi vive nella necessità.
Anche se è vero che nessun sincero seguace di Cristo Lo serve per essere visto e applaudito, è consolante vedere come la storia di queste donne ci assicura che chi mostra le stesse loro attitudini non sarà dimenticato da Dio e la loro ricompensa verrà, certamente, da Lui.