Qualche anno fa la rivoluzione dell’E-learning (apprendimento online) ci aveva portato a immaginare un futuro alquanto lontano in cui tutte le attività della vita si sarebbero potute svolgere da casa. Il 2020, invece, ci ha scaraventati in modo inaspettato in quel futuro e, in pochissimo tempo, il comodo divano di casa nostra si è trasformato nel più faticoso ed estenuante posto di lavoro.
La pandemia ci ha costretto a riconsiderare il nostro stile di vita e a sfruttare internet, i social network, gli smartphone con le loro innumerevoli applicazioni, per costruire una nuova “normalità” che ci tenga il più possibile fermi tra i confini di casa nostra o della nostra città.
Mentre prima lo shopping online si limitava forse a quei prodotti particolarmente convenienti su quel determinato store, o non disponibili nelle immediate vicinanze, adesso è consuetudine fare la normale spesa per la famiglia con un click.
Ordinare una pizza, il sushi o la cena ben preparata da una gastronomia locale, era il tipico programma di una cena tra amici, magari anche numerosi. Oggi, con ristoranti e bar chiusi al pubblico, il cosiddetto food delivery è alle stelle e i fattorini faticano a consegnare tutti gli ordini negli orari previsti.
Perfino le farmacie hanno organizzato servizi di consegna a domicilio, e i medici si adoperano ad andare incontro alle necessità dei pazienti quanto più possibile in remoto.
Al centro dell’attenzione, forse più degli altri, ci sono poi gli studenti e la amata-odiata DAD (didattica a distanza), che li costringe a destreggiarsi abilmente, insieme a genitori stanchi e confusi, tra video lezioni e attività online, fedelmente accompagnati da PC e pantofole.
È incredibile quante cose oggi si possano fare restando sotto il proprio tetto, eppure ci sono attività a distanza che esistono da decenni, e che, da sempre, silenziosamente, cambiano la vita delle persone.
Hai mai pensato, per esempio, a quanto si può fare, restando a casa, con il sostegno a distanza? È un piccolo gesto, è vero, ma può avere un impatto profondo sulla vita di un bambino che vive a migliaia di chilometri di distanza; e aiutando quel bambino, in realtà, si soccorrono tante altre persone che fanno parte della sua comunità.